MASAMI KURUMADA, e i suoi Cavalieri!!!

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sexyhinata
icon1  view post Posted on 10/5/2007, 14:01     +1   -1




Masami Kurumada è nato a Tokyo il 6 dicembre 1953. Da bambino il suo desiderio era di diventare un uomo di mare, ma durante le scuole superiori si rese conto che il suo vero sogno era quello di diventare un mangaka. A spingerlo in questa direzione fu la lettura di Ashita no Jo, celebre manga sul pugilato di Tetsuya Chiba, che veniva pubblicato per la prima volta in quegli anni. Il giovane Kurumada iniziò a disegnare storie e a presentarle a numerosi concorsi, e decise di realizzare in completa autonomia una storia sulla boxe, Otoko Raku, che dopo molti tentativi riuscì a farsi pubblicare nientemeno che da Shueisha. Nel 1974, a soli 21 anni, iniziava la sua carriera fumettistica. A pochi mesi di distanza, sempre nel 1974, iniziò la serializzazione di Sukeban Arashi, sul prestigioso Weekly Shônen Jump. In questa prima opera articolata in più capitoli, si narra la storia di una energica ragazzina a capo di una gang tutta al femminile, Rei Kôjinyama. Sukeban Arashi verrà poi raccolto in 3 tankobon. Da quel momento in avanti, la collaborazione tra Kurumada e la Shueisha si fa più stretta, e nel 1975 nasce la storia breve Mikereko Rock.

Dopo due anni di silenzio, nel 1977, il ventiquattrenne Kurumada inizia a pubblicare quella che è sempre stata storicamente la sua opera preferita, Ring Ni Kakero. Ambientata nel mondo della boxe giovanile, la storia presenta diversi punti di contatto con il già citato Ashita no Jo: si narrano le vicende di Ryuji Takane, che con coraggio e perseveranza intraprende la via lasciata interrotta dal padre defunto, e diventa un campione di pugilato, accompagnato nel suo cammino dalla sorella Kiku e dall'amico-rivale Jun. Questo manga, complessivamente, durerà per ben 4 anni, fino al 1981, e al termine conterà ben 25 tankobon. In Kakero, per la prima volta, Kurumada parla di temi che in seguito verranno sviluppati in tutte le altre opere più celebri: la formazione di un gruppo di personaggi molto affiatati, e "guidati" da un protagonista principale; la ricerca del superamento dei limiti umani, con l'utilizzo di tecniche speciali; la presenza scenica di un'aura combattiva, che sottolinea la forza dei vari combattenti; il riferimento alla mitologia greca, da sempre una passione dell'autore. Per la serializzazione di Kakero, Kurumada impegna tutte le proprie energie creative, e fino al 1981 non si dedicherà ad altri progetti a lunga scadenza. Realizza invece alcune storie brevi, come Mabudachi Jingi (1979), Shirôbi Taishô (1979) e le prime tre parti di Jitsuroku! Shinwakai (pubblicate una per ogni anno, dal 1979 al 1981).

La pubblicazione della sua opera successiva, Fûma no Kojiro, avviene dal 1982 al 1983 sul solito Weekly Shônen Jump. Si tratterà complessivamente di 10 tankobon, nei quali viene narrata la storia di Kojiro, uno shinobi del Clan Fûma. La presenza di personaggi secondari fortemente caratterizzati (e spesso più equilibrati e accattivanti dello stesso carismatico protagonista), l'evoluzione delle tecniche speciali di combattimento, e l'ampio spazio dato alle ragioni degli avversari di turno, sono caratteristiche che verranno ulteriormente approfondite nel lavoro più noto di Kurumada, Saint Seiya. Il 1983 è un anno interlocutorio, caratterizzato dalla conclusione di Fûma no Kojiro e dalla realizzazione di Saigo no Jitsuroku! Shinwakai, quarto ed ultimo episodio della saga. Il 1984 si apre con la realizzazione di una storia in tre capitoli, Raimei no Zaji, che narra le vicende del cyborg Zaji, che combatte da solo contro la potente organizzazione Home. I primi due capitoli vengono pubblicati nel 1988 anche sull'artbook Cosmo Special. Ma nel 1984 Kurumada inizia anche Otoko Zaka, che nelle sue intenzioni doveva rappresentare un grande successo. Nella storia di Jingi Kikukawa ci sono allenamenti durissimi, avversari spietati e aura combattiva, ma non c'è traccia di tecniche speciali, segnale di un tentativo di ritornare a storie shônen di stampo più realistico. Nonostante le previsioni dell'autore, il manga viene interrotto dopo soli 2 tankobon, e ne rappresenta il fallimento più inaspettato.Nel 1986, Kurumada inizia la sua opera più famosa, Saint Seiya, grazie alla quale conseguirà un successo internazionale. L'autore era rimasto molto impressionato da un suo viaggio in Grecia, fatto qualche anno prima, e che aveva lasciato tracce nel precedente Ring Ni Kakero. Saint Seiya è la storia di cinque ragazzi, divenuti Sacri Guerrieri (Saint) per proteggere la dea Athena, e pronti anche a sfidare gli dei per portare a termine la propria missione. Per combattere, essi possono contare su armature di origine mitologica (Cloth), corrispondenti alle 88 costellazioni della volta celeste. Sviluppando i poteri derivanti dalla propria forza e da quella delle stelle, i Sacri Guerrieri sono in grado di generare un'energia interiore chiamata Cosmo, in grado di esplodere e dalle potenzialità infinite. Tutti questi dettagli sono ricavati dalle precedenti esperienze di Kurumada, che riesce a mescolarli in modo equilibrato e vincente, a tal punto che Saint Seiya diventa subito un manga di culto. La stessa Shueisha, rendendosi conto delle potenzialità del progetto, contribuisce alla realizzazione dello scenario, invitando Kurumada ad inserire la componente mitologica e il concetto di Cloth, e modificando il precedente titolo Ginga no Rin (dove Rin era stato il prototipo di Seiya).

L'opera si conclude nel 1991, dopo 5 anni e 28 tankobon, e per la prima volta Kurumada beneficia di una trasposizione animata, che ne accresce ulteriormente la fama. L'anime di Saint Seiya viene affidato alla Toei Animation, che si avvale della collaborazione di Shingo Araki e Michi Himeno. Si tratta di una storia piuttosto differente da quella del manga, con nuovi personaggi e nuovi scenari, con quattro nuovi film e un'intera saga inedita, quella di Asgard. La serie viene affiancata da più di 30 CD, e da una produzione sterminata di modellini, action figures e gadget di ogni genere, che costituì il più grande successo commerciale di una casa prestigiosa come la Bandai. Nello stesso periodo, anche Fûma no Kojiro viene trasposto in animazione, con due serie di OAV, uscite rispettivamente nel 1989 e nel 1990, per complessivi 12 episodi. L'animazione è nuovamente affidata al duo Araki-Himeno, che però darà il meglio di sé nel film uscito nel 1992. Con queste tre produzioni, vengono coperte tutte e tre le saghe del manga, che dunque viene interamente trasposto. Si tratta certamente del momento di maggior popolarità di Masami Kurumada.

Quando però la Shueisha si rende conto di un certo calo di popolarità di Saint Seiya, costringe Kurumada a terminare la serie, imponendo anche la morte del protagonista Seiya. La serie televisiva termina dopo ben 114 episodi, e il progetto di trasporre la terza parte del manga, che doveva nascere come serie OAV, viene abbandonato. Kurumada era stato esaltato e sfruttato come "gallina dalle uova d'oro" nel momento di maggiore successo, e alla prima difficoltà viene costretto ad interrompere bruscamente il suo capolavoro. Nel 1995 si tenterà di ridare nuova vita a Saint Seiya, con il progetto di un film dal vivo, ma (fortunatamente, secondo noi) anche questo tentativo fallirà. Comunque sia andata, Saint Seiya costituisce il capostipite di un nuovo genere di manga, e da lì in avanti inizieranno a diffondersi molti manga e anime che vedono in azione gruppi ben bilanciati di cinque eroi, che combattono contro nemici di vario tipo. E' sufficiente ricordare Yôroiden Samurai Troopers, Tenku Senki Shurato, e persino Bishôjo Senshi Sailor Moon.

Dopo un anno di riposo, utile anche a ritrovare le giuste motivazioni, Kurumada torna in attività nel 1993 con due manga, Aoi Tori No Shinwa - Blue Myth e Silent Knight Sho. Il primo narra la storia di Aoi Tendo, un giovane giocatore di baseball. Il secondo, invece, soddisfa la richiesta della Shueisha, che aveva richiesto un clone di Saint Seiya: il giovane Sho, accompagnato da un falco e da una ragazza di nome Shirin, diventa un guerriero in armatura pronto a proteggere la terra da un'organizzazione chiamata Neo Society. Nonostante la qualità enorme dei disegni delle armature, questo tentativo di riproporre i temi di Saint Seiya fallisce, e l'opera termina bruscamente dopo soli 2 tankobon. La Shueisha inizia a dubitare della collaborazione con Kurumada, i rapporti diventano tesi, e dopo la pubblicazione della storia breve Kyôfu Taiken avviene la inevitabile separazione. In realtà, Kurumada lascia la Shueisha perché ha ricevuto un'offerta che può rilanciarlo. La Kadokawa Shoten gli propone di pubblicare le sue storie sulla rivista Gekkan Shônen Ace, come suo autore di punta. All'autore sembra mancare l'ispirazione, ma l'idea di un amico gli consente nel 1994 di creare un manga piuttosto innovativo, B't X, che contiene al proprio interno molti elementi legati alla robotica. Kurumada non avrebbe mai pensato di realizzare un progetto legato ai robot, e invece in questo caso elabora il concetto di B't, una creatura biomeccanica razionale, legata ad un donatore con un rapporto simile a quello che lega una cavalcatura al suo cavaliere. Il giovane Teppei Takamiya si ritrova catapultato in questo scenario, e per salvare il fratello Kotaro sarà costretto a diventare il donatore di X, un B't decaduto, e a sconfiggere l'Impero Meccanico, che minaccia l'esistenza stessa del mondo. B't X costituisce una sintesi di tutte le opere precedenti di Kurumada, dalla presenza delle armature (legate stavolta alla mitologia cinese) e quella di un'organizzazione militare segreta, alla formazione di un gruppo di combattenti, che cresce in affiatamento durante la battaglia.

La popolarità di B't X diminuisce durante i 6 anni della sua pubblicazione, che termina dopo 16 tankobon, nel 2000. Questa volta però Kurumada non viene fermato prima del tempo, e il manga viene anche trasposto in animazione, con una serie televisiva di 25 episodi disegnata da un ex allievo di Shingo Araki, Hideyuki Motohashi. Nonostante lo scarso successo, viene prodotta anche una serie OAV, B't X Neo, che però supera la pubblicazione del manga, e da un certo punto in poi va avanti in autonomia, concludendosi dopo 14 episodi. Finché questi OAV seguono il manga, rappresentano senza dubbio la parte più interessante trasposta in animazione, accompagnata anche da una splendida colonna sonora.

Mentre pubblica B't X per la Kadokawa Shoten, Kurumada crea due altri manga, che pubblica per la Shueisha: si tratta di Akane-Iro no Kaze (1995) ed Evil Crusher Maya (1996). Il primo è la storia di due samurai viaggiatori, l'allievo Soshi Okita e il maestro Tochiso Hijikata, impegnati in una serie di duelli di spada. Il secondo, invece, narra le vicende del guerriero solitario Maya, figlio di una donna e di un diavolo, che combatte contro gli spiriti maligni della Chiesa di Emiria, che intendono conquistare il mondo.

Il 2000 è un anno importante, perché Kurumada può tornare al suo antico amore, e serializza Ring Ni Kakero 2, per la Shueisha. La storia inizia 17 anni dopo la fine di Ring Ni Kakero, e tra i protagonisti ci sono i figli di molti dei vecchi protagonisti, tra cui il personaggio principale, Rindo Kenzaki. L'opera è tuttora in corso, e sembra che l'autore non vi si voglia separare per nessun motivo, favorito anche da un buon successo. Da questo momento in poi, si verifica la seconda giovinezza di Saint Seiya, e il suo creatore si riavvicina più decisamente a Toei e Shueisha, assumendo un ruolo di supervisione e imponendo anche scelte drastiche. La serie di 13 OAV Saint Seiya Hades Jûnikyû-hen viene prodotta nel 2002 senza apprezzabili interventi di Kurumada, che nel 2004 disegna un manga di 8 pagine, che serve come prologo del film Saint Seiya Joshô Tenkai-hen, e forse anche di una futura trasposizione cartacea del medesimo film. Una frizione con Shigeyasu Yamauchi porta alla separazione con il regista storico della serie e dei film di Saint Seiya, e per qualche tempo viene messa in forse l'imminente trasposizione animata di alcuni volumetti di Kakero, che avrebbero dovuto trasformarsi nella serie televisiva Ring Ni Kakero 1. Alla fine del 2004 la serie animata esce regolarmente, e Kurumada stesso appare come personaggio all'interno del primo episodio, prestandosi addirittura al doppiaggio del medesimo.

Negli ultimi anni l'autore disegna solamente Ring Ni Kakero 2, ma non ha dimenticato le altre sue opere. E' infatti lo sceneggiatore di Saint Seiya - Episode G (2002), affidato alle matite di Megumu Okada, e di Kojiro F (2004), disegnato da Satoshi Yuri. Mentre il tratto di Okada si discosta molto da quello della serie originale, separando nettamente Episode G dalle altre opere di Kurumada, va detto che il tratto di Yuri, allievo e assistente di Kurumada, è molto uniforme a quello del suo maestro.

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